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mercoledì 5 ottobre 2016

Recensione Adriana Bellisà (a cura di) K.Stockett, The Help, Mondadori, Milano 2009, ISBN: 978-88-04-62863-7


K.Stockett, The Help, Mondadori, Milano 2009, ISBN: 978-88-04-62863-7
Kathryn Stockett è nata a Jackson, in Mississipi, nel 1969. Cresciuta nella sua città natale, consegue la laurea in Inglese e Scrittura Creativa all'Università dell'Alabama. Trasferitasi a New York, lavora nel settore pubblicitario di settimanali e quotidiani.
Per scrivere il suo primo libro, impiega cinque anni e dopo diversi rifiuti, il manoscritto viene finalmente accettato da Susan Ramer. Diventa successivamente un best seller e viene tradotto in tre lingue e pubblicato in più di 30 paesi.
Il romanzo è ambientato a Jackson agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso. Le protagoniste sono tre donne diverse tra loro, ma con lo stesso sogno: raccontare quello il "dietro le quinte" del mestiere di domestica. La prima è Aibileen, una domestica saggia e dolce, che ha allevato decine di bambini, facendo spesso le veci delle madri assenti. Minny è la sua migliore amica. Anche lei è una domestica ma, a differenza di Aibileen, è probabilmente la "donna più sfacciata del Mississipi". La terza donna, invece, è Eugenia Phelan (detta da tutti Skeeter per il suo carattere pungente e il suo esile corpo), una giovane donna bianca che dopo l'università torna a vivere dai suoi genitori. A differenza di tutte le sue amiche, Skeeter non ha abbandonato gli studi per sposarsi, così, dopo la laurea, decide di trovarsi un lavoro al giornale locale. Sfortunatamente, il redattore la deride e le assegna una rubrica di detersivi. È qui che inizia la vera storia.
Skeeter, non avendo alcuna idea di come funzioni il mondo dei detersivi, chiede ad Elizabeth se la sua colf, Aibileen può aiutarla nel suo lavoro. Non passa molto tempo che le due diventano amiche e a Skeeter viene un'idea rivoluzionaria: scrivere un romanzo sulle donne di colore e sul lavoro che svolgono. Nonostante l'esitazione iniziale, Aibileen accetta e coinvolge anche Minny che, nel frattempo, era stata licenziata da Hilly Holbrook, una delle migliori amiche di Eugenia, dopo essere stata accusata di furto.
I giorni passano e un numero sempre maggiore di afroamericane desidera far parte del romanzo della giovane donna la quale, nel frattempo, comincia ad essere isolata dalle proprie amiche (dato che non appoggiava alcune idee come, ad esempio, quella di un bagno esterno per le domestiche). Skeeter, però, ha un altro segreto: vuole ritrovare la sua balia, Costantinte, scomparsa in circostanze misteriose.
Dopo aver scoperto che la donna che l'ha cresciuta si è trasferita a Chicago per ritrovare la figlia perduta, Eugenia è ancora più determinata a raccontare la verità.
Successivamente alla pubblicazione del libro, Skeeter si trasferisce a New York dove lavora come aiuto redattrice in una famosa casa editrice; Aibileen smette di lavorare come domestica, dopo essere stata licenziata da Elizabeth (sotto l'influenza di Hilly) e Minny si trasferisce assieme ai suoi figli a Foote, abbandonando così il violento coniuge.
Penso che non possa esistere libro più coinvolgente e veritiero di questo. È interessante conoscere la storia americana del razzismo. Dietro i personaggi di Skeeter, Minny ed Aibileen non si nascondono delle semplici donne stufe della società in cui vivevano, bensì centinaia di migliaia di esseri umani che hanno sopportato per anni umiliazioni simili a quelle descritte nel romanzo e che, grazie a persone come Martin Luther King e Rosa Parks, sono riusciti a far sentire la loro voce, ottenendo finalmente i diritti da loro tanto desiderati.



Adriana Bellisà
V Liceo Istituto S. M. Mazzarello
A.S. 2016/2017

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