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sabato 15 ottobre 2016

Recensione Carla Dolce (a cura di) A. Mangano, 11-M: Città globali e terrorismo internazionale, Il Filo, Roma 2009, ISBN 978-88-567-0731-1

A. Mangano, 11-M: Città globali e terrorismo internazionale, Il Filo, Roma 2009, ISBN 978-88-567-0731-1


11-M: Città globali e terrorismo internazionale  è un saggio che ho trovato veramente molto interessante. Partendo da un’attenta analisi critica dei molti problemi riguardanti gli Stati Uniti e l’Europa - quali gli effetti negativi della globalizzazione e delle multinazionali, il razzismo (diffuso principalmente negli USA, dove addirittura sono stati creati degli appositi ghetti per coloro che la società benestante ritiene “diversi” e considera i responsabili di tutti i problemi, specialmente afroamericani e ispanici), l’immigrazione e, soprattutto, il terrorismo - l’autrice si sofferma particolarmente sulla strage dei treni che l'11 marzo 2004 ha colpito le principali linee ferroviarie di Madrid:  Atocha, Calle Tellez, Santa Eugenia e El Pozo (200 morti e più di 1400 feriti). Descrivendo lo stile di vita delle città contemporanee, riflette al contempo sui problemi che interessano il mondo intero, poiché, come scritto nel saggio: <<la città è lo specchio del mutamento economico della società e il microcosmo del mondo in cui viviamo>>. 
Inizialmente, si pensa che la responsabile dell’attentato ai treni in Spagna sia l’ETA (Patria Basca e libertà), ma in seguito, si attribuisce la colpa al terrorismo islamico di Al Qaeda - ricordando le minacce rivolte dagli stessi estremisti ai paesi alleati degli USA nella guerra irachena, quindi anche alla Spagna - collegandolo all’attacco alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001. L’obiettivo non è quello di colpire monumenti o luoghi simbolo, bensì il cuore della vita economica dei paesi occidentali. Stati Uniti ed Europa contribuiscono notevolmente a propagare morte e distruzione nel mondo, con il pretesto di portare la democrazia nei paesi poveri. 
<< Un giorno, l’uomo si è svegliato e si è accorto che la Terra è limitata(…) così alcuni hanno inteso che la terra, quindi il petrolio, il gas, l’acqua, era qualcosa di cui appropriarsi in fretta.>> Risultato finale di questa accurata indagine è che la violenza genera sempre altra violenza. <<Siamo un popolo di insicuri che si illude di poter risolvere i suoi innumerevoli problemi trovando un capro espiatorio (…) dovremmo procedere a cambiare le nostre abitudini, a ridurre gli sprechi, essere meno egoisti. Ma siamo sicuri che vogliamo veramente questo cambiamento? In fin dei conti forse questa società ci fa comodo, ci identifica e ci starà bene, almeno fino a quando non verranno scalfiti i nostri interessi.>>

Carla Dolce
ex allieva Istituto S. M. Mazzarello
A.S. 2016/2017

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