Visualizzazioni totali

lunedì 3 ottobre 2016

Recensione Gabriele Chiovaro (a cura di) F. Uhlmann, L'amico ritrovato, Feltrinelli editore, Milano, 2013, ISBN 9788807880735

F. Uhlmann, L'amico ritrovato, Feltrinelli editore, Milano, 2013, ISBN 9788807880735

L'amico ritrovato di Fred Uhlman è una riflessione sull'antisemitismo, nonché sulla dittatura nazista, attraverso il racconto di una forte amicizia, quella di Hans Schwarz e Konradin von Hohenfels, rispettivamente un ragazzo ebreo e uno tedesco.
Il romanzo inizia con il ricordo dettagliato ed estremamente preciso di Hans, risalente al febbraio 1932. Quello, infatti, fu il giorno in cui Konradin giunse nella classe di Hans ma soprattutto, come Hans stesso afferma, il giorno in cui Konradin entrò nella sua vita per non uscirne più. Ciò che da subito colpì di Konradin furono la sua eleganza, il suo portamento, la sua fierezza, il fatto che “trasudava agio e distinzione”. Per tutte queste sue caratteristiche, Hans non ebbe da subito il coraggio di rivolgere a Konradin la parola, solo il pensiero gli metteva agitazione ed inoltre si sentiva frenato perché si chiedeva cosa gli avrebbe potuto offrire lui che era un semplice figlio di medico ebreo.
Hans però sapeva che un giorno i due sarebbero diventati amici. Egli aveva un ideale romantico di amicizia, cercava qualcuno da ammirare, che fosse in grado di comprendere il suo bisogno di fiducia, di lealtà, qualcuno per cui dare volentieri la vita e da subito pensò che Konradin potesse rispecchiare questo suo modello di amico. Perciò Hans cercò in ogni modo di attrarre l'attenzione di Konradin fino a che, un giorno, portò a scuola una collezione di monete greche che Konradin chiese di guardare. Da quel giorno, Konradin si avvicinò sempre più ad Hans fino a che divennero inseparabili. Il loro legame si fece ogni giorno più forte, passavano insieme pomeriggi interi ed entrambi erano pronti ad ascoltarsi a vicenda sia su argomenti leggeri come le ragazze, sia su temi più impegnativi come l'esistenza di Dio.
La loro amicizia era perfetta ma, con il passare del tempo, qualcosa insospettì Hans: egli non capiva perché, mentre Konradin aveva tranquillamente conosciuto i suoi genitori, l'amico lo invitava a casa solo quando i suoi non erano presenti. Le cose peggiorarono con l'avvento di Hitler perché da quel momento l'antisemitismo prese il sopravvento, a scuola i professori diffondevano le tesi razziali e anche tra i compagni di classe si sentiva ed era evidente l'odio verso gli ebrei. Per questo motivo, i genitori di Hans decisero di mandarlo in America. Konradin inviò una lettera all'amico prima della partenza, in questa lettera oltre a dirgli quanto fosse dispiaciuto per la partenza, mostrava chiaramente il suo fascino e la sua ammirazione verso Hitler.
Da quel momento, la vita di Hans cambiò radicalmente, studiò legge ad Harvard, divenne avvocato e sposò una ragazza da cui ebbe un figlio e di Konradin non seppe più nulla fino a che ricevette una richiesta di fondi dal suo vecchio liceo per la costruzione di un monumento funebre in memoria degli studenti morti in guerra.
La conclusione del romanzo sconvolge del tutto le aspettative e anche per questo mi è davvero piaciuto molto. Quando si parla di antisemitismo, un'amicizia tra un ragazzo tedesco e uno ebreo è un qualcosa di surreale, eppure il ragazzo tedesco dà la propria vita, pur di porre fine a questo orribile fenomeno di razzismo, con un complotto segreto per uccidere Hitler. Tenendo all'oscuro Hans di tutto ciò, per la sua incolumità, l'amicizia tra loro finisce, ma nel cuore di Konradin si accende una luce di salvezza e la loro amicizia, in questo modo, resta viva.
                                                                                                                                                              
  Gabriele Chiovaro
  III media Istituto S. M. Mazzarello
  A.S. 2016/2017
                                                                                                                                                                  

Nessun commento:

Posta un commento