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sabato 17 settembre 2016

Recensione Davide Chinnici (a cura di) L. Deeny, Gli incubi di Hazel, Newton Compton, Roma 2008, ISBN 978-88-541-1208-7

L. Deeny, Gli incubi di Hazel, Newton Compton, Roma 2008, ISBN 978-88-541-1208-7

L'autore del libro è Leander Deeny, autore statunitense nato a New York il 2 dicembre 1980.
Gli incubi di Hazel è un romanzo di fantasia che parla di Hazel, una bambina di dieci anni, con qualche insicurezza e difficoltà a stringere amicizia con i coetanei. I genitori di Hazel decidono di partire per l’Egitto per tre settimane e affidano Hazel alla zia Eugenia, una donna alquanto scontrosa, antipatica e avida. Per questo motivo, Hazel tenta di ribellarsi alla decisione dei genitori ma senza alcun risultato. Eugenia è la vedova di Sir Podbury Pequierde un uomo molto ricco, morto divorato dalle tigri. Ora lei vive con l’unico figlio, lo strano e silenzioso Isambard, nella vecchia proprietà Pequierde, in decadenza dopo la morte del marito. Lady Eugenia si comporta con tutti in modo crudele e tirannico, non facendosi mai scappare l’occasione di insultare, offendere e punire. Nemmeno Hazel sfugge alle angherie della zia. Il cugino, invece, mostra un timido interesse per la ragazzina, invitandola ad accudire assieme a lui dei terrificanti animali: un cane con la testa di legno, dei maiali siamesi uniti dalla zampa e oche fumatrici.
Per Hazel la vacanza è un vero e proprio incubo, tanto che una notte decide di scappare.
La fuga disperata la porta fino al bosco, dove incontra tre personaggi inquietanti e terrificanti: Geoff il gorillopardo (un gorilla con la testa di leopardo), Francis lo struzzorana (uno struzzo con la testa di rospo) e Noel il pitospino (un pitone con la testa di porcospino). Dopo un iniziale spavento, la ragazzina scopre che i tre mostri sono meno terribili di ciò che sembra: sanno parlare e si mostrano abbastanza cortesi. Essi hanno una missione molto interessante: spaventare la zia Eugenia per tormentarla e rovinarle il sonno. Infatti, queste tre curiose creature non sono altro che gli incubi di zia Eugenia che, tutte le notti, disturbano i sogni dell'antipatica signora. Hazel, assetata di vendetta, si offre di partecipare al loro lavoro e così progetta, ogni notte, un incubo diverso e sempre più spaventoso mentre Isambard, dalla sua stanza nella torre, spia Hazel e i mostri all’opera. Quando Hazel capisce che i mostri sono stati creati dal suo caro cuginetto, intenzionato a far morire di paura la zia, implora le tre creature di non ucciderla.
Così Isambard ordina ad uno dei mostri di stendere Hazel che si ritrova nel fienile vestita come il vecchio Podbury e con le mani legate. La zia, attirata dai rumori, si avvicina al fienile, ma a causa del buio non riesce a vedere nulla. Solo attraverso i rumori può orientarsi verso Hazel e sferrarle un colpo di bastone facendola cadere nel pozzo. Quando Isambard accende le luci, la zietta si accorge che nel pozzo c'è Hazel e le tende una corda per farla risalire. Isambard allora ordina ai mostri di uccidere sua madre ma questi - vedendo che Eugenia non era cattiva come lui fatto loro credere - si rifiutano di obbedire. Il finale a sorpresa lascerà i lettori senza fiato!
Il racconto è ambientato nella enorme casa della famiglia Pequierde. La vicenda si svolge in un arco di tempo finito (tre settimane) secondo un ordine logico cronologico. Il narratore è in terza persona e vengono usati sia il monologo interiore che i discorsi diretti.
In questo racconto l’autore cerca di fare capire al lettore che non è facile fare amicizia e che anche se le persone alle quali ti avvicini sembrano apparentemente cattive, bisogna sempre provare a guardare oltre la prima impressione. La storia ci insegna che i cattivi possono essere buoni e i buoni possono essere cattivi.
Il racconto mi è piaciuto molto perché ci sono degli elementi che lo rendono molto bizzarro ma allo stesso tempo anche molto interessante.

Davide Chinnici
III A S.M.Mazzarello
A.S. 2015/2016

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