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martedì 20 settembre 2016

Recensione Vittoria Pellerito (a cura di) J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale, Salani Editore, Milano 1997, ISBN: 978-88-7782-702-9

J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale, Salani Editore, Milano 1997, ISBN: 978-88-7782-702-9


Harry Potter è un ragazzino di undici anni un po’ diverso dagli altri: abita con i perfidi zii, i Dursley, e gli capitano sovente strani episodi che non riesce neanche lui a spiegarsi; in più, ha una cicatrice sulla fronte a forma di saetta di cui non conosce l’esatta provenienza. 

Il giorno del suo undicesimo compleanno si trova in una capanna non molto distante da casa dei Dursley ed una inconsueta moltitudine di lettere sovrasta l’abitazione. È qui, in questa capanna, che incontra per la prima volta Hagrid, un mezzo gigante, che gli rivela la sua vera origine e la ragione per la quale è orfano ed ospite dei Dursley: Harry è un piccolo mago, unico superstite della sua famiglia ad essere sopravvissuto alla maledizione del crudele mago oscuro Voldemort. Scopre anche di dover iniziare il primo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, il cui Preside, Albus Silente, è uno dei maghi più conosciuti al mondo. 

Il primo settembre, Harry parte per Hogwarts e sul treno conoscerà i suoi futuri migliori amici Ron Weasley ed Hermione Granger, ed anche il suo più grande nemico: Draco Malfoy. 
Appena giunti a destinazione, i giovani vengono smistati dal Cappello Parlante nelle quattro case di Hogwarts: Grifondoro, Tassorosso, Serpeverde e Corvonero; Harry, Ron ed Hermione finiscono insieme a Grifondoro, mentre Malfoy a Serpeverde. Harry conoscerà anche Silente, la Professoressa di Trasfigurazione, Minerva McGranitt, il Professore di Pozioni Severus Piton ed il Professor Quirinus Raptor di Difesa Contro le Arti Oscure. Già da subito, Harry si rende conto di non essere apprezzato da tutti, specialmente dalla casa avversaria Serpeverde e dal suo capo Piton. 

Alla prima partita di Quiddich (popolare sport tra maghi, giocato su manici di scopa), alla quale Harry partecipa come cercatore del boccino d’oro, Piton cerca di ucciderlo, attirando così sospetti di colpevolezza su di lui. La scoperta di un cane a tre teste che sorveglia una botola, porta i tre maghetti a scoprire il segreto di Hogwarts: la custodia della Pietra Filosofale, che possiede poteri enormi, tra i quali l’immortalità. Harry, Ron ed Hermione sono ormai convinti che Piton voglia rubare la Pietra per consegnarla a Voldemort, per tornare in vita e in pieni poteri. I tre amici decidono di salvare la Pietra ed impedire a Voldemort di entrarne in possesso. Superando numerosi trabocchetti ed incantesimi, Ron ed Hermione rimangono indietro col compito di avvisare Silente, mentre Harry prosegue da solo. Arrivato al luogo in cui si trova la Pietra, egli si imbatte nel Professor Raptor e capisce che è lui il vero pericolo, e non Piton. Harry, con l’aiuto del magico specchio delle Brame, che mostra i desideri delle persone, riesce a trovare la pietra e a sconfiggere Raptor, provocando la fuga del debole Voldemort. 

In seguito, Harry scopre che la sua arma vincente è stato il gesto d´amore di sua madre che, sacrificandosi per lui undici anni prima, gli ha donato un immenso potere su Voldemort. 

Apparentemente, una storia di maghi potrebbe essere banale, ma il capolavoro di J.K. Rowling, a parer mio, è sensazionale. L’autrice è riuscita a trasportare non solo il mio cuore, ma quello di milioni di persone, all’interno di una storia surreale che ci fa vivere, per quei momenti in cui siamo immersi tra le pagine del libro, la fanciullezza di questi tre ragazzini, ricca di avventure. Non è difficile immedesimarsi nei personaggi, soprattutto dopo la descrizione delle quattro case della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts: Grifondoro per i più coraggiosi, Corvonero per i più intelligenti, Tassorosso per i più pacifici e Serpeverde per i più ambiziosi. Ognuno riesce a trovare il suo posto all’interno di questa scuola, a seconda del proprio carattere, delle proprie scelte e del proprio percorso. 

Harry è un ragazzino orfano, ma con un coraggio da vendere. Conosciuto per essere sopravvissuto alla cosiddetta anatema scagliata dal potente Lord Voldemort (conosciuto come Tu-Sai-Chi), grazie ad una protezione fornita ad Harry dalla madre, finirà per indebolire fortemente il suo nemico. Ben presto, a scuola si noterà non solo la sua bravura nell’esercitare incantesimi, ma anche la sua propensione al Quiddich, lo sport dei maghi. Il piccolo Potter ha sangue freddo e tanto coraggio che gli permetteranno di sconfiggere ancora una volta Tu-Sai-Chi, e ottenere molti segni di riconoscimento anche dal grande Albus Silente.

Ron è il migliore amico di Harry. Proviene dalla famiglia di maghi Weasley, tutti quanti Grifondoro come lui. È anche molto abile negli scacchi, che lo aiuteranno a superare una prova per arrivare alla Pietra Filosofale. È meno coraggioso di Harry ma si rivelerà, soprattutto in futuro, un grande mago.
Hermione è una ragazzina, figlia di due babbani (coloro che non hanno poteri magici), che fin da piccola mostra la propensione verso la magia. Spesso viene presa in giro a scuola perché è molto intelligente, a volte fastidiosa durante le lezioni. Dopo che Harry e Ron la salvano dal bagno delle ragazze da un troll di montagna, lei diventerà la loro migliore amica. Ci metterà ben poco a diventare la strega più brillante della sua età.

Ho amato profondamente non solo la scrittura della Rowling, ma anche la descrizione nei minimi dettagli di ogni cosa e di ogni singolo personaggio o luogo. Queste caratteristiche, infatti, permettono al lettore di immedesimarsi nella storia. Mi è piaciuto questo libro perché l’autrice ha realizzato un meraviglioso adattamento di un argomento apparentemente banale ad una storia per ragazzini, permettendo a questi ultimi non solo di imparare molti valori importanti della vita, ma anche di mettere alla prova la loro fantasia. L’adattamento cinematografico è altrettanto buono: i personaggi sono fedeli e la storia non ha subito grandi mutamenti. La Rowling ha davvero realizzato un capolavoro di saga.  

Vittoria Pellerito
V Liceo
Istituto S. M. Mazzarello
A.S. 2016/2017





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