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venerdì 30 settembre 2016

Recensione Roberta Pollarolo (a cura di) J. Verne, Ventimila leghe sotto i mari, Etirem, Milano 2004, ISBN 978-88-83-371-646.

 J. VerneVentimila leghe sotto i mari, Etirem, Milano 2004, ISBN 978-88-83-371-646

Penso che chiunque sia nato dopo 1870 abbia sentito parlare del grande Capitano Nemo e del suo incredibile Nautilus.

La storia inizia con una misteriosa creatura che terrorizza i navigatori di tutto il mondo: navi affondate o scomparse misteriosamente, marinai tra i più esperti spariti senza lasciare alcuna traccia.

Il grande mostro tanto temuto altro non è che il Nautilus, un incredibile sottomarino costruito con una tecnologia futurista, creazione e rifugio del grande capitano Nemo. Il pirata, filosofo, scienziato e capitano del Nautilius, Capitano Nemo, è la figura più misteriosa, curiosa e contraddittoria nonché la più importante del romanzo più famoso di Jules Verne. Di lui si sa poco: uomo di poche parole, colto e saggio. La sua profonda conoscenza incanta gli altri personaggi del libro, in particolare ammalia il Professore Annorax, stimato e acclamato naturalista, costretto ad uno stato di prigionia nel sottomarino insieme ai suoi due compagni.
Il romanzo è ambientato nel 1867, nel periodo successivo alla guerra di secessione, e descrive in maniera attenta il mondo europeo ottocentesco, esponendo parallelamente novità e cambiamenti del tempo. 
Si tratta di un classico senza tempo, una delle avventure più famose della letteratura, fonte di ispirazione per cinema e TV.

In questo classico intramontabile della letteratura, l’autore mostra il profondo amore per il mare, di cui ci descrive non solo le tecniche di navigazione, ma anche tutto quello che lo popola nei minimi dettagli, permettendo al lettore di immergersi in un mondo fantastico e inaspettato.
Le pagine di Ventimila leghe sotto i mari, storicamente datate al secolo scorso, possono sembrare inizialmente noiose a causa della loro forma arcaica e complessa rispetto al linguaggio giovanile, tuttavia ogni parola nasconde la magia, la scoperta e il progresso non solo scientifico e tecnologico, ma anche umano: una sorta di vera e propria “Rivoluzione copernicana della società”.

Roberta Pollarolo
V liceo Istituto S. M. Mazzarello
A.S. 2016/2017 


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