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venerdì 23 settembre 2016

Recensione Viviana Grimaldi (a cura di) A. Gimenéz-Bartlett, Giorno da cani, Sellerio, Palermo, 2000, ISBN: 8838916128

 A. Gimenéz-Bartlett, Giorno da cani, Sellerio, Palermo, 2000, ISBN: 8838916128

Alicia Giménez-Bartlett, scrittrice spagnola di romanzi polizieschi, nasce ad Almansa nel 1951. Frequenta l’Università di Valencia, laureandosi in letteratura e filologia moderna e una volta conseguito il dottorato in letteratura all’Università di Barcellona, insegna per tredici anni letteratura spagnola. Il successo della scrittrice inizia con uno studio sullo scrittore spagnolo, Gonzalo Torrente Ballester, pubblicato nel 1981. Il suo primo romanzo viene pubblicato nel 1984 e con Una stanza tutta per gli altri vince il Premio Femenino Lumen come miglior scrittrice spagnola nel 1997. 
Ma gran parte della sua notorietà è dovuta alla serie di romanzi polizieschi che vedono protagonista un’ispettrice della polizia di Barcellona, Petra Delicado, che assieme al suo collega, Fermin Garzòn, di volta in volta, si occupa di complicati casi di omicidio.
Inoltre, nel 2001 vince il Premio Nadal per Donde nadie te encuentre dedicato alla figura storica di Teresa Pla Meseguer (La Pastora),  esponente della resistenza antifranchista.
Petra Delicado è un’ispettrice spagnola che, assieme al suo collega, il vice ispettore Fermin Garzòn, si ritrova a dover risolvere un nuovo caso: si tratta di un uomo che, durante la notte, viene trovato privo di sensi per le vie di un quartiere spagnolo e trasportato con urgenza in ospedale, dove resta in stato comatoso. L’uomo è stato picchiato e con sé non ha nulla: nessun documento, né soldi o qualsiasi cosa che possa aiutare a riconoscerlo. Solo dopo una serie di giorni - grazie ad un cane che non smette di ululare e che viene segnalato alla polizia da una donna che si trovava nello stesso palazzo dell’animale - si riesce ad identificare l’uomo. Il cane, una volta portato in ospedale, inizia ad agitarsi intorno al lettino ospedaliero, convincendo gli ispettori che si tratti dell’amico a quattro zampe della vittima. 
Il cane contribuisce alle indagini; è proprio lui, infatti, a portare gli investigatori da un importante informatore, che confessa di sapere che quest’ultimo si occupava di rubare cani fornendoli alla facoltà di medicina per la sperimentazione medica. Grazie agli interrogatori ai professori della facoltà, si riesce a decifrare uno dei quaderni trovati a casa della vittima: il quaderno con  le somme di denaro più basse. 
Intanto, il caso si intreccia con le storie d’amore dei due ispettori: Petra vive un amore instabile con il veterinario che conosce quando decide di diventare la nuova padrona di Spavento (il cane della vittima) mentre Fermìn è al centro di un triangolo amoroso, in quanto si innamora di due donne conosciute durante le investigazioni di quello strano caso: Valentina Cortès (addestratrice di cani) ed Angela Chamarro (esperta di cani e proprietaria di una libreria contenente libri sugli animali). 
La vittima, nel frattempo, muore complicando ancora di più il caso.
Penso che Giorno da cani sia uno dei libri che più mi ha incuriosita e appassionata. Mi ha anche fatto conoscere un po’ di più sul mondo dei cani, in quanto ad ogni razza citata viene collegata una descrizione. Inoltre, viene messa in evidenza la fedeltà del cane all’uomo. Leggendo, mi appassionavo sempre di più anche alle storie d’amore narrate, specialmente quella dell’ispettrice Petra. Invece, per quanto riguarda Fermìn, non avrei mai immaginato che la sua amata fosse connessa alla vicenda. Infatti, una delle cose che più mi è piaciuta è stato il finale a sorpresa, anche se non nego che avrei preferito una conclusione meno “amara”, come ad esempio una relazione più stabile tra Petra e il veterinario e la riconciliazione tra Fermìn e la libraia. 
La parte più triste, secondo me, è la morte di Spavento, il cane adottato dall’ispettrice. Leggendo questo libro, ho deciso di comprare un cane perché dietro a quest’animale si nasconde un mondo enorme. Attraverso la lettura ho capito che anche solo con uno sguardo, questo animale può riempire il vuoto lasciato dalla solitudine e far tornare il sorriso in un momento di tristezza. Forse, anche per questo è soprannominato il migliore amico dell’uomo.  

         È un libro che consiglierei, intrigante e ben costruito.
      
         Viviana Grimaldi
         V liceo Istituto S. M. Mazzarello
          A.S. 2016/2017
       


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