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sabato 17 settembre 2016

Recensione Silvia De Bernardis (a cura di) F. D’Adamo, Storia di Iqbal, Salani Narrativa, Milano 2009, ISBN 978-88-00-20878-9

F. D’Adamo, Storia di Iqbal, Salani Narrativa, Milano 2009, ISBN 978-88-00-20878-9

Storia di Iqbal è stato scritto da Francesco D’Adamo, nato a Milano nel 1942, giornalista e scrittore esperto di tematiche adolescenziali. Il racconto è stato pubblicato a Milano nel 2009 ad opera della casa editrice Salani Narrativa.
Il libro racconta la storia vera di un bambino pakistano di dieci anni, costretto a lavorare in una fabbrica di tappeti in condizioni disumane, dall’alba al tramonto, incatenato al telaio. Egli era stato venduto dai genitori per potere pagare un debito di denaro. Iqbal riesce a fuggire dalla fabbrica e a denunciare il fatto. La polizia interroga Hussain Khan, il proprietario della fabbrica, ma lui nega tutto e paga i poliziotti per non essere arrestato. Poi punisce Iqbal facendolo lavorare nella Tomba, un luogo buio dove non si può mangiare né bere. Ma Iqbal riesce a fuggire di nuovo e incontra Eshan Khan, il capo del Fronte, che si reca a casa di Hussain, dove Iqbal gli mostra il laboratorio e la Tomba. Iqbal viene liberato e si impegna per fare liberare altri bambini. Alla fine riceve un grosso premio in denaro e una borsa di studio. Ma un giorno, mentre si trova dai genitori per festeggiare la Pasqua, viene ucciso.
I personaggi di questo racconto sono: Iqbal, Fatima, gli altri bambini della fabbrica, Karim, Eshan Khan e Hussain Khan.
La storia è narrata da Fatima che ha lavorato anche lei nella fabbrica di tappeti, attraverso un lungo flashback, usando un linguaggio semplice e descrivendo i luoghi dove si svolge la vicenda e i sentimenti che provano i personaggi.
La vicenda narrata si svolge tra il 1992 e il 1995. È ambientata in Pakistan, nella fabbrica di tappeti dove lavorava il protagonista assieme a Fatima e tanti altri bambini.
L’intenzione comunicativa dell’autore è quella di farci riflettere su un grave problema sociale, ossia lo sfruttamento minorile. Il libro è molto interessante perché si tratta di una storia vera che mette in evidenza il coraggio di un bambino che trova la forza di denunciare la sua storia e lotta per liberare altri bambini dalla sua stessa schiavitù. Iqbal mostra di non avere paura di niente ed è disposto a rischiare la propria vita per ottenere giustizia non solo per sé ma anche per gli altri.

Silvia De Bernardis
III A S.M.Mazzarello
A.S. 2015/2016

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